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L’Italia verso nuove elezioni

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L’Italia verso nuove elezioni Sergio Mattarella non ha accettato che un avversario dichiarato della permamenza dell’Italia all’eurozona, Paolo Savona, diventasse il prossimo ministro delle finanze. Giuseppe Conte, l’uomo che avrebbe dovuto diventare il prossimo presidente del consiglio, ne ha immediatamente preso atto rinunciando alla possibilità di formare un governo. A questo punto è molto probabile che l’Italia vada incontro a nuove elezioni. Dato che difficilmente si potrà votare prima della fine di settembre, la terza economia dell’Unione resterà senza una guida per diversi mesi. Per i leader della Lega e del Movimento 5 stelle, i due partiti che avevano trovato un accordo per governare insieme, il colpevole è il capo dello stato, che avrebbe agito

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L’Italia verso nuove elezioni

L’Italia verso nuove elezioniSergio Mattarella non ha accettato che un avversario dichiarato della permamenza dell’Italia all’eurozona, Paolo Savona, diventasse il prossimo ministro delle finanze. Giuseppe Conte, l’uomo che avrebbe dovuto diventare il prossimo presidente del consiglio, ne ha immediatamente preso atto rinunciando alla possibilità di formare un governo. A questo punto è molto probabile che l’Italia vada incontro a nuove elezioni. Dato che difficilmente si potrà votare prima della fine di settembre, la terza economia dell’Unione resterà senza una guida per diversi mesi.

Per i leader della Lega e del Movimento 5 stelle, i due partiti che avevano trovato un accordo per governare insieme, il colpevole è il capo dello stato, che avrebbe agito spinto dalle pressioni della Francia, della Germania e del mondo della finanza. “L’Italia non è una colonia, non siamo schiavi dei tedeschi o dei francesi, dello spread o della finanza”, ha attaccato Matteo Salvini, capo della Lega. Lo spread è lo scarto tra il tasso d’interesse sui titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi, aumentato vertiginosamente dopo l’annuncio della nascita di una coalizione tra l’estrema destra della Lega e il Movimento 5 stelle, il cui giovane capo, Luigi Di Maio, ha usato toni simili a quelli di Salvini.

Internazionale

Given what most of us think about far-right populists in Italy and elsewhere, it is easy to rejoice in Matarella’s decision. But the reasoning behind it is, to say the least, less convincing …

I concede that there are issues over which I would welcome the Italian President’s use of constitutional powers that (in my humble opinion) he should not have.(*) One such issue is the outrageous policy of the Lega and the promise of its leader, Mr Salvini, to expel five hundred thousand migrants from Italy. Had President Mattarella refused Mr Salvini the post of Interior Minister, on the basis that he rejects such a monstrous project, I would be compelled to support him. But, no, Mr Mattarella had no such qualms. Not even for a moment did he consider vetoing the formation of a 5S-Lega government on the basis that there is no place in a European country for scenes involving security forces rounding up hundreds of thousands of people, caging them, and forcing them into trains, buses and ferries before expelling them goodness knows where.

No, Mr Mattarella vetoed the formation of a government backed by an absolute majority of lawmakers for another reason: His disapproval of the Finance Minister designate. And what was this disapproval based on? The fact that the said gentleman, while fully qualified for the job, and despite his declaration that he would abide by the EU’s eurozone rules, has in the past expressed doubts about the eurozone’s architecture and has favoured a plan of euro exit just in case it is needed.

Yanis Varoufakis

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Lars Pålsson Syll
Professor at Malmö University. Primary research interest - the philosophy, history and methodology of economics.

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